Differenze tra le versioni di "Omas"

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La [[OMAS]] è stata fondata nel 1925 a Bologna da ''Armando Simoni''. Questi nel 1919, appena sposatosi, aveva aperto una officina in Via S. Vitale dove produceva bobine per cinepresa e meccanismi per le [[safety]].<ref>è del 1922 la registrazione delle ''Officine Meccaniche di Precisione Simoni Armando''.</ref> In breve l'officina iniziò a produrre pezzi di ricambio per le stilografiche delle principali aziende. Riscontrando un notevole successo, le richieste dei clienti crebbero, facendo espandere l'azienda, ed iniziarono anche ad essere prodotte penne intere. I modelli di questi primi anni sono penne in ebanite con [[caricamento a levetta]] o [[safety]], chiara imitazione dei modelli della [[Waterman]].
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Fu però solo nel 1925 che, completata la realizzazione di una propria fabbrica in Via degli Orbi, vennero create le ''Officine Meccaniche Armando Simoni'' la cui sigla, [[OMAS]], diventerà il marchio con cui saranno commercializzate le stilografiche. Il primo modello di rilievo prodotto dalla [[OMAS]] fu la ''[[Penna del dottore]]'', brevettato nel 1927 si trattava di un modello in ebanite con [[caricamento a levetta]] che in uno scompartimento posto all'interno del fusto della penna conteneva, oltre al sacchetto ed al meccanismo di caricamento, un termometro per la misura della febbre, tenuto separato dal resto tramite un divisorio metallico. Dello stesso anno è anche il brevetto per lo snodo metallico usato per la realizzazione degli stilofori, di cui [[OMAS]] fu uno dei principali produttori italiani.
  
La [[OMAS]] è stata fondata nel 1925 a Bologna da ''Armando Simoni''. Questi nel 1919, appena sposatosi, aveva aperto una officina in Via S. Vitale dove produceva bobine per cinepresa e meccanismi per le [[safety]]. In breve l'officina iniziò a produrre pezzi di ricambio per le stilografiche delle principali aziende. Riscontrando un notevole successo, le richieste dei clienti crebbero, facendo espandere l'azienda, ed iniziarono anche ad essere prodotte penne intere. Fu però solo nel 1925 che, completata la realizzazione di una propria fabbrica in Via degli Orbi, venne depositato il marchio [[OMAS]].
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La produzione iniziale della [[OMAS]] è caratterizzata da vari [[Modelli iniziali OMAS|modelli]] in stile [[Flat top]] con caricamento a [[pulsante di fondo]], imitazioni evidenti della [[Duofold]], alcuni di questi però sono contraddistinti da soluzioni tecniche molto originali, come per la seconda versione della ''[[penna del dottore]]'', o la ''[[penna del calligrafo]]'', dotata di una peculiare sezione svitabile, che consentiva di cambiare pennino con facilità. La [[OMAS]] fu una delle prime aziende italiane a passare alla celluloide, fra la fine degli anni '20 e gli inizi degli anni '30, producendo le sue penne oltre che nei colori classici verde giada o blu lapislazzolo pure in interessanti variazione cromatiche marmorizzate.
  
Il primo modello di rilievo prodotto dalla [[OMAS]] fu la ''Penna del dottore'', un modello in ebanite con [[caricamento a levetta]] che  in uno scompartimento posto all'interno del fusto della penna conteneva, oltre al sacchetto ed al meccanismo di caricamento, un termometro per la misura della febbre, tenuto separato dal resto tramite un divisorio metallico.  
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Un punto di svolta nella produzione della [[OMAS]] avvenne nel 1932, quando venne introdotto quello che resterà per vari decenni uno dei modelli di punta dell'azienda, la [[Omas Extra]], realizzata in celluloide faccettata, con [[caricamento a levetta]] e dotata di una vera molto ampia sul cappuccio, decorata con un motivo a forma di greca. Prodotta in quattro diverse dimensioni e lanciata con lo slogan ''creazione di artista e di scienziato'', venne accompagnata da una campagna pubblicitaria molto estesa.  
  
La [[OMAS]] fu una delle prime aziende italiane a passare alla celluloide e nel 1932 venne prodotto uno dei modelli di punta dell'azienda, la [[Extra]], realizzata in celluloide faccettata, con [[caricamento a levetta]] e dotata di una vera molto ampia sul cappuccio, decorata con un motivo a forma di greca. Prodotta in quattro diverse dimensioni e lanciata con lo slogan ''creazione di artista e di scienziato'', venne accompagnata da una campagna pubblicitaria molto estesa. Benché la penna sia molto simile alla [[Doric]], introdotta pochi mesi prima, la questione se si tratti di una imitazione di quest'ultima è comunque controversa, dato che il tempo intercorso è piuttosto breve. C'è però da notare che la [[Novum]] dell'[[Aurora]], con la stessa lavorazione faccettata, risaliva a ben due anni prima e che la [[Deco Band]] della [[Eversharp]], con la vera decorata a forma di greca, risaliva al 1928. Indipendentemente dal fatto che possa essere considerata una imitazione o meno, la [[Extra]], per qualità di materiali e di lavorazione, si può senza dubbio ritenere nettamente superiore ai modelli cui può essersi ispirata.
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Benché la penna sia molto simile alla [[Doric]], introdotta pochi mesi prima, la questione se si tratti di una imitazione di quest'ultima è comunque controversa, dato che il tempo intercorso è piuttosto breve. C'è però da notare che la [[Novum]] dell'[[Aurora]], con la stessa lavorazione faccettata, risaliva a ben due anni prima e che la [[Deco Band]] della [[Eversharp]], con la vera decorata a forma di greca, risaliva al 1928. Indipendentemente dal fatto che possa essere considerata una imitazione o meno, la [[Extra]], per qualità di materiali e di lavorazione, si può senza dubbio ritenere assolutamente al pari, se non spesso superiore, rispetto ai modelli cui può essersi ispirata. La penna inoltre riscosse un successo enorme e rimase in produzione fino al 1946, sia pure con variazioni stilistiche minori, come
  
 
Nel 1936 venne introdotto un nuovo modello, la [[Lucens]] dotato di un originale, per l'Italia, sistema di caricamento, denominato ''[[stantuffo tuffante]]''. In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico a quello usato dalla [[Dunn]], precedente di ben 15 anni, anche se non è possibile stabilire se si tratti di una copia o di una realizzazione indipendente. La [[Lucens]] costituisce comunque una delle più belle penne stilografiche mai realizzate, in particolare per la bellezza della celluloide utilizzata, dotata di sezioni trasparenti per la visualizzazione dell'inchiostro.
 
Nel 1936 venne introdotto un nuovo modello, la [[Lucens]] dotato di un originale, per l'Italia, sistema di caricamento, denominato ''[[stantuffo tuffante]]''. In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico a quello usato dalla [[Dunn]], precedente di ben 15 anni, anche se non è possibile stabilire se si tratti di una copia o di una realizzazione indipendente. La [[Lucens]] costituisce comunque una delle più belle penne stilografiche mai realizzate, in particolare per la bellezza della celluloide utilizzata, dotata di sezioni trasparenti per la visualizzazione dell'inchiostro.
  
Realizzata inizialmente in versione liscia, alla [[Lucens]] si unì nel 193x la [[Extra Lucens]], dotata di un corpo sfaccettato come la [[Extra]], ma con caricamento a ''[[stantuffo tuffante]]'' e tre sottili vere sul cappuccio. Nel 1938 la precedente clip a rotellina (molto simile a quella della [[Doric]] della [[Eversharp]]) venne sostituita da una clip a forma di freccia, chiara imitazione di quella introdotta dalla [[Parker]] con la [[Vacumatic]], imitazione ancor più evidente dalla presenza di un disegno sostanzialmente identico inciso sul pennino. Nonostante questo la [[Extra Lucens]] resta una penna senza ombra di dubbio superiore in tutti gli aspetti (tecnico, estetico e di qualità realizzativa) a qualunque [[Vacumatic]] e probabilmente il più bel modello prodotto dalla [[OMAS]].  
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Realizzata inizialmente in versione liscia, alla [[Lucens]] si unì anche la [[Extra Lucens]], dotata di un corpo sfaccettato come la [[Extra]], ma con caricamento a ''[[stantuffo tuffante]]'' e tre sottili vere sul cappuccio. Nel 1938 la precedente clip a rotellina (molto simile a quella della [[Doric]] della [[Eversharp]]) venne sostituita da una clip a forma di freccia, chiara imitazione di quella introdotta dalla [[Parker]] con la [[Vacumatic]], imitazione ancor più evidente dalla presenza di un disegno di freccia sostanzialmente identico inciso sul pennino. Nonostante questo la [[Extra Lucens]] resta una penna senza ombra di dubbio superiore in tutti gli aspetti (tecnico, estetico e di qualità realizzativa) a qualunque [[Vacumatic]] e probabilmente il più bel modello prodotto dalla [[OMAS]].  
  
 
Col progredire della guerra iniziarono a scarseggiare le materie prime ed in particolare l'oro per i pennini, come la gran parte delle aziende europee la [[OMAS]] dovette ricorrere ad una lega di acciaio, ribattezzata ''Permanio'', della quale si proclamava la superiorità anche rispetto all'oro. In realtà proprio questa lega risultò essere una delle più suscettibili alla corrosione, tanto che oggi i pennini in ''Permanio'' sono rarissimi ed hanno un valore ben più alto dei loro analoghi in oro.  
 
Col progredire della guerra iniziarono a scarseggiare le materie prime ed in particolare l'oro per i pennini, come la gran parte delle aziende europee la [[OMAS]] dovette ricorrere ad una lega di acciaio, ribattezzata ''Permanio'', della quale si proclamava la superiorità anche rispetto all'oro. In realtà proprio questa lega risultò essere una delle più suscettibili alla corrosione, tanto che oggi i pennini in ''Permanio'' sono rarissimi ed hanno un valore ben più alto dei loro analoghi in oro.  
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| 1952 || (data indicativa<ref>si fa riferimento alla prima metà degli anni '50.</ref>) Introdotti i modelli [[Omas 55x|555]], [[Omas 55x|556]] e [[Omas 55x|557]]  
 
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==Riferimenti esterni==
 
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Versione delle 00:52, 6 feb 2009


La OMAS è stata fondata nel 1925 ed è una delle marche storiche della stilografica italiana, da allora, sia pure con alterne fortune e vari passaggi di proprietà avvenuti dopo la morte del fondatore è sempre rimasta attiva sul mercato. Passata nel 2000 alla francese Luis Vuitton, è stata ceduta nell'Ottobre 2007 alla cinese Xinyu Hengdeli.

Nella sua vita la OMAS si è contraddistinta per una notevole capacità di innovazione tecnica e qualità produttiva, risultando probabilmente in questo superiore a qualunque altra azienda italiana. Non ha brillato però per capacità di innovazione stilistica, ed anche le sue penne più famose, per quanto spesso più belle e qualitativamente superiori agli originali, mostrano sempre in maniera evidente un forte tasso di imitazione di modelli e caratteristiche di penne di altre marche. Nonostante questo la qualità assoluta dei prodotti OMAS, ed in particolare la raffinatezza dei modelli in celluloide, rende le penne di questa marca fra le più ricercate dai collezionisti.

Storia

La OMAS è stata fondata nel 1925 a Bologna da Armando Simoni. Questi nel 1919, appena sposatosi, aveva aperto una officina in Via S. Vitale dove produceva bobine per cinepresa e meccanismi per le safety.[1] In breve l'officina iniziò a produrre pezzi di ricambio per le stilografiche delle principali aziende. Riscontrando un notevole successo, le richieste dei clienti crebbero, facendo espandere l'azienda, ed iniziarono anche ad essere prodotte penne intere. I modelli di questi primi anni sono penne in ebanite con caricamento a levetta o safety, chiara imitazione dei modelli della Waterman.

Fu però solo nel 1925 che, completata la realizzazione di una propria fabbrica in Via degli Orbi, vennero create le Officine Meccaniche Armando Simoni la cui sigla, OMAS, diventerà il marchio con cui saranno commercializzate le stilografiche. Il primo modello di rilievo prodotto dalla OMAS fu la Penna del dottore, brevettato nel 1927 si trattava di un modello in ebanite con caricamento a levetta che in uno scompartimento posto all'interno del fusto della penna conteneva, oltre al sacchetto ed al meccanismo di caricamento, un termometro per la misura della febbre, tenuto separato dal resto tramite un divisorio metallico. Dello stesso anno è anche il brevetto per lo snodo metallico usato per la realizzazione degli stilofori, di cui OMAS fu uno dei principali produttori italiani.

La produzione iniziale della OMAS è caratterizzata da vari modelli in stile Flat top con caricamento a pulsante di fondo, imitazioni evidenti della Duofold, alcuni di questi però sono contraddistinti da soluzioni tecniche molto originali, come per la seconda versione della penna del dottore, o la penna del calligrafo, dotata di una peculiare sezione svitabile, che consentiva di cambiare pennino con facilità. La OMAS fu una delle prime aziende italiane a passare alla celluloide, fra la fine degli anni '20 e gli inizi degli anni '30, producendo le sue penne oltre che nei colori classici verde giada o blu lapislazzolo pure in interessanti variazione cromatiche marmorizzate.

Un punto di svolta nella produzione della OMAS avvenne nel 1932, quando venne introdotto quello che resterà per vari decenni uno dei modelli di punta dell'azienda, la Omas Extra, realizzata in celluloide faccettata, con caricamento a levetta e dotata di una vera molto ampia sul cappuccio, decorata con un motivo a forma di greca. Prodotta in quattro diverse dimensioni e lanciata con lo slogan creazione di artista e di scienziato, venne accompagnata da una campagna pubblicitaria molto estesa.

Benché la penna sia molto simile alla Doric, introdotta pochi mesi prima, la questione se si tratti di una imitazione di quest'ultima è comunque controversa, dato che il tempo intercorso è piuttosto breve. C'è però da notare che la Novum dell'Aurora, con la stessa lavorazione faccettata, risaliva a ben due anni prima e che la Deco Band della Eversharp, con la vera decorata a forma di greca, risaliva al 1928. Indipendentemente dal fatto che possa essere considerata una imitazione o meno, la Extra, per qualità di materiali e di lavorazione, si può senza dubbio ritenere assolutamente al pari, se non spesso superiore, rispetto ai modelli cui può essersi ispirata. La penna inoltre riscosse un successo enorme e rimase in produzione fino al 1946, sia pure con variazioni stilistiche minori, come

Nel 1936 venne introdotto un nuovo modello, la Lucens dotato di un originale, per l'Italia, sistema di caricamento, denominato stantuffo tuffante. In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico a quello usato dalla Dunn, precedente di ben 15 anni, anche se non è possibile stabilire se si tratti di una copia o di una realizzazione indipendente. La Lucens costituisce comunque una delle più belle penne stilografiche mai realizzate, in particolare per la bellezza della celluloide utilizzata, dotata di sezioni trasparenti per la visualizzazione dell'inchiostro.

Realizzata inizialmente in versione liscia, alla Lucens si unì anche la Extra Lucens, dotata di un corpo sfaccettato come la Extra, ma con caricamento a stantuffo tuffante e tre sottili vere sul cappuccio. Nel 1938 la precedente clip a rotellina (molto simile a quella della Doric della Eversharp) venne sostituita da una clip a forma di freccia, chiara imitazione di quella introdotta dalla Parker con la Vacumatic, imitazione ancor più evidente dalla presenza di un disegno di freccia sostanzialmente identico inciso sul pennino. Nonostante questo la Extra Lucens resta una penna senza ombra di dubbio superiore in tutti gli aspetti (tecnico, estetico e di qualità realizzativa) a qualunque Vacumatic e probabilmente il più bel modello prodotto dalla OMAS.

Col progredire della guerra iniziarono a scarseggiare le materie prime ed in particolare l'oro per i pennini, come la gran parte delle aziende europee la OMAS dovette ricorrere ad una lega di acciaio, ribattezzata Permanio, della quale si proclamava la superiorità anche rispetto all'oro. In realtà proprio questa lega risultò essere una delle più suscettibili alla corrosione, tanto che oggi i pennini in Permanio sono rarissimi ed hanno un valore ben più alto dei loro analoghi in oro.

Nel dopoguerra la produzione riprese con nuove penne di forma ogivale, ed il passaggio al caricamento a stantuffo. In particolare nel 1948 venne realizzato quella che è forse la più significativa invenzione nel mondo della stilografica italiana, il modello 361. Nata in risposta al successo della Parker 51, l'originalità della penna sta nella posizione centrale del pennino, montato sull'asse della penna, intorno al quale ruota un controcappuccio aperto su un lato. A seconda della posizione di questo, ed in particolare del lato aperto, il pennino può venire quasi completamente coperto, ottenendo una scrittura rigida, o lasciato scoperto, consentendo una scrittura flessibile. Un sistema di gradazione del tratto molto funzionale, tanto che si narra che la stessa Parker tentò più volte di acquisire il brevetto dalla OMAS.

Negli anni successivi la produzione della OMAS proseguì, con la realizzazione di penne stilografiche in celluloide con caricamento a stantuffo. L'azienda produsse nuovi modelli coma la VS e la CS. Con la morte di Armando Simoni nel 1958 però non vennero prodotte significative innovazioni, anche se negli ultimi decenni sono stati introdotti diversi modelli, cercando di inseguire la fascia alta del mercato e degli oggetti di lusso, riportando anche in produzione alcuni modelli in celluloide simili a quelli degli anni '30. L'azienda è ancora oggi presente sul mercato, pur essendo passata di mano dagli eredi di Simoni per essere prima ceduta prima alla Luis Vuitton e poi alla cinese Xinyu Hengdeli.

Template:CronoMarche |- | 1925 || Nascita della OMAS |- | 1927 || Viene brevettata la Penna del dottore |- | 1932 || Introdotto il modello Extra |- | 1936 || Introdotto il modello Extra Lucens con caricamento a stantuffo tuffante |- | 1936 || Sostituita la vera con tre anelli sul cappuccio sulla Extra tonda |- | 1938 || Introdotta la clip a freccia sul modello Extra Lucens |- | 1940 || Introdotti i pennini in Permanio |- | 1940 || Sostituita la vera con tre anelli sul cappuccio sulla Extra faccettata |- | 1946 || Dismesso il modello Extra |- | 1948 || Introdotto il modello 361 |- | 1950 || Introdotti il modelli 351 e 351 |- | 1952 || (data indicativa[2]) Introdotti i modelli 555, 556 e 557 |- |}

Template:LegendaModelli |- | Extra || 1932 || XX, ? |- | Lucens || 1936 || XX, ? |- | 361 || 1948 || XX, ? |- |}


Note

  1. è del 1922 la registrazione delle Officine Meccaniche di Precisione Simoni Armando.
  2. si fa riferimento alla prima metà degli anni '50.

Riferimenti esterni